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Dove
Delle tre sinagoghe della città ne rimane solo una tuttora in funzione. Venne fondata nel 1548, forse in sostituzione del precedente oratorio di rito italiano sito in piazza delle Legne.

Trasferita nell’attuale sede soltanto nel 1603, fu completata negli interni durante il XVII secolo e ulteriormente rinnovata nel corso dell’Ottocento. Rimase attiva sino al 1892, quando l’intera comunità scelse di uniformarsi al rito italiano, mantenendo in uso la sola Scuola Grande di via delle Piazze. Fu infine ripristinata dopo la seconda guerra mondiale, durante la quale la sinagoga maggiore era stata incendiata e resa inservibile.

L’aula sorge al primo ed ultimo piano di un edificio privo di caratteri esteriori che ne identifichino la funzione. Ha pianta rettangolare oblunga organizzata secondo il tradizionale schema bifocale, con aron e tevah addossati al centro di pareti opposte, in questo caso quelle maggiori. Il seicentesco aron ha-qodesh ha tratti comuni agli altari coevi di alcune chiese venete. È chiuso da ante in legno scolpito e dorato ed è incorniciato da una struttura a edicola con colonne in marmo grigio venato e un timpano spezzato semicircolare.

Sul lato opposto, lo fronteggia un’elaborata tevah a baldacchino. Secondo una tradizione, fu interamente realizzata con il legno di un platano dell’Orto botanico, abbattuto da un fulmine nel XVI secolo. Ha pedana sopraelevata servita da due scale laterali curve.

Lungo il perimetro della sala corre una boiserie tardo seicentesca con sedute per il pubblico; la fascia superiore a specchiature in marmorino risale agli interventi del 1831 e sostituisce precedenti rivestimenti in cuoio dorato.


Via San Martino e Solferino, 13

Visite guidate su prenotazione a cura del Museo della Padova Ebraica.

Accessibilità per visitatori a mobilità ridotta

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