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La città della “Livornina”

Nel 1593il Granduca di Toscana, Ferdinando I de’ Medici, invitò a stabilirsi a Livorno mercanti di ogni nazione – in particolare gli ebrei cacciati dalla penisola iberica – offrendo loro diritti e protezione con le Lettere Patenti  chiamate “Livornina”. In città non fu mai creato un ghetto. Il Granduca offrì loro libertà di commercio e culto, e protezione dall’Inquisizione. Dal XVI al XVIII secolo, gli ebrei di Livorno divennero un punto di riferimento culturale per tutta la diaspora occidentale. L’antica sinagoga era una delle più pregevoli d’Europa.

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infatti, Nel 1593il Granduca di Toscana, Ferdinando I de’ Medici, invitò a stabilirsi a Livorno mercanti di ogni nazione – in particolare gli ebrei cacciati dalla penisola iberica – offrendo loro diritti e protezione con le Lettere Patenti  chiamate “Livornina”. In città non fu mai creato un ghetto. Il Granduca offrì loro libertà di commercio e culto, e protezione dall’Inquisizione. Dal XVI al XVIII secolo, gli ebrei di Livorno divennero un punto di riferimento culturale per tutta la diaspora occidentale. L’antica sinagoga era una delle più pregevoli d’Europa.

infine, Nel 1593il Granduca di Toscana, Ferdinando I de’ Medici, invitò a stabilirsi a Livorno mercanti di ogni nazione – in particolare gli ebrei cacciati dalla penisola iberica – offrendo loro diritti e protezione con le Lettere Patenti  chiamate “Livornina”. In città non fu mai creato un ghetto. Il Granduca offrì loro libertà di commercio e culto, e protezione dall’Inquisizione. Dal XVI al XVIII secolo, gli ebrei di Livorno divennero un punto di riferimento culturale per tutta la diaspora occidentale. L’antica sinagoga era una delle più pregevoli d’Europa.