Cosa
  • Cimiteri
  • Musei, mostre e memoriali
  • Quartieri ebraici
  • Sinagoghe
Dove
Il primo riferimento ad una presenza ebraica a Pesaro risale al 1214. Il gruppo visse in buone condizioni fra Quattro e Cinquecento. Sotto le signorie dei Malatesta e degli Sforza, poté dedicarsi alle arti e all’editoria; in quegli anni visse a Pesaro anche il tipografo Ghershom Soncino. Con l’annessione al Ducato di Urbino governato dai Della Rovere, i momenti di tolleranza si alternarono a bandi restrittivi, spesso disattesi. I duchi accolsero ebrei di origine iberica perseguitati dall’Inquisizione. Un gruppo in fuga da Ancona giunse in seguito al rogo dei marrani del 1556: lo sdegno per l’eccidio fu tale che per due anni il porto di Ancona fu boicottato a favore di quello di Pesaro. Ebrei italiani, espulsi dallo Stato Pontificio nel 1569, si rifugiarono nelle terre dei Della Rovere. Ma, alla morte del duca Francesco Maria II senza eredi maschi nel 1631, il ducato passò sotto controllo diretto della Chiesa e il 24 marzo 1632 fu istituito il ghetto a Pesaro, seguito a breve da quelli di Senigallia e Urbino. Il ghetto fu creato nell’area più malsana e malfamata delle tre prese in considerazione, fra le attuali vie Tortora, Levi Nathan e Castelfidardo. L’area, chiusa da tre portoni, ospitava già da tempo due sinagoghe (una italiana e una sefardita), ubicate in via delle Scuole; una terza di rito italiano fu abbandonata perché esterna al perimetro del ghetto. Nel 1645 si contavano 524 persone, dedite al commercio, al piccolo artigianato e, poi, alla medicina.

Il primo spiraglio di libertà giunse con l’invasione francese del 1797 ma, anche durante questo periodo, non mancarono violenze e saccheggi del ghetto da parte del popolo e delle truppe controrivoluzionarie. Dopo la restaurazione, furono ripristinati divieti e discriminazione; la piena equiparazione sociale arrivò solo nel 1860.

Negli anni ’30 del Novecento l’area del ghetto ha subito trasformazioni e solo parte del tessuto conserva oggi l’aspetto originario.


Vie Sara Levi Nathan, delle Scuole, delle Botteghe, Amerigo Da Ventura e Castelfidardo.