Cosa
  • Cimiteri
  • Musei, mostre e memoriali
  • Quartieri ebraici
  • Sinagoghe
Dove
Un oratorio di rito italiano è documentato in questa sede sin dalla prima metà del Quattrocento; una permanenza così lunga nello stesso luogo rappresenta un unicum nella storia delle sinagoghe italiane. Associato al banco dei Sabbioni e di proprietà privata (come tutte le sinagoghe della città a quell’epoca), assunse carattere pubblico quando il facoltoso benefattore Samuele Melli acquistò l’edificio al fine di garantire un locale per le officiature ad uso comune degli ebrei ferraresi. Con testamento datato 1485 ne vincolava il mantenimento anche dopo la sua morte, facendo divieto di alienarlo se non per trasferirlo in una sede più consona. Da allora, l’edificio costituisce il centro istituzionale della Comunità. La sala della sinagoga italiana fu più volte trasformata e ampliata. Occupava in origine una piccola porzione dell’ambiente attuale, in prossimità della parete dove oggi è collocato l’ingresso e sulla quale una lapide riporta un sunto del testamento di Melli. L’aula raggiunse la superficie odierna, probabilmente, già alla fine del XVI secolo. Un ultimo grande rinnovamento si colloca infine all’indomani dell’Emancipazione, fra il 1865 e il 1867, sotto la guida dell’architetto Ippolito Guidetti. Venne realizzata la grande volta affrescata da Francesco Migliari; la tevah fu trasferita davanti all’aron e i banchi per il pubblico vennero rivolti ad essa, in file parallele, secondo lo  schema planimetrico più ricercato all’epoca, ispirato ai luoghi di culto della società di maggioranza.

Dopo le devastazioni degli anni ’40, la sinagoga non fu più ripristinata all’uso ma riadattata come sala polivalente. Si conservano alcuni elementi dell’imponente arca ricomposti in un unico arredo. Ai suoi lati, gli scomparti laterali dell’aron ha-qodesh appartenuto alla Scola Spagnola.

Al tempio italiano si affiancarono nel tempo altre numerose istituzioni comunitarie: due sinagoghe (la Tedesca e la Fanese), sale per assemblee e uffici, l’archivio storico, l’accademia e il tribunale rabbinico, i cui arredi sono stati parzialmente ridisposti nel vestibolo della ex sinagoga italiana.


Via Mazzini, 95

Non visitabile per lavori di ripristino conseguenti al terremoto del 2012.