Cosa
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Dove
Ubicata da secoli nello stesso stabile, la sinagoga di Cuneo fu ampiamente ristrutturata a seguito dell’Emancipazione e portata alla sua configurazione attuale nel 1884. L’edificio, inquadrato nella cortina dei bassi volumi di contrada Mondovì, fu dotato di una nuova facciata rappresentativa dell’identità del luogo, che nelle epoche precedenti non era permesso manifestare esteriormente. Nel fregio della trabeazione si legge il versetto dell’Esodo: “Mi costruiranno un Santuario e Io risiederò in mezzo a loro”. L’aula sinagogale si trova al secondo piano; ha pareti decorate con eleganti affreschi a specchiature e un soffitto dipinto a sfondamento prospettico con una finta cupola. Come molte sinagoghe costruite o rinnovate dopo l’Emancipazione, presenta uno schema planimetrico ispirato a quello delle chiese cristiane. Ha tre settori di banchi allineati in file parallele rivolte verso tevah e aron, che si presentano integrati in un’unica area rialzata cinta da una sobria balaustra a colonnine in legno chiaro. Particolare pregio ha l’aron del 1783 di stile barocco, con ante finemente decorate da una grande menorah centrale e dagli strumenti per sacrifici del Tempio di Gerusalemme.

Al di sotto del pulpito pensile – altro elemento mutuato dal modello cristiano e risalente all’ultimo rinnovamento – è stata murata una palla di cannone: cadde nei locali della sinagoga durante l’assedio austro-russo del 1799 ma rimase inesplosa; per commemorare lo scampato pericolo, la Comunità istituì una apposita ricorrenza festiva chiamata “Purim della bomba”.

Nel cortile dell’edificio è tuttora conservato l’antico forno per la cottura del pane azzimo pasquale; ai primi piani si trovano l’aula scolastica comunitaria, conservata con gli arredi originali, e la “Biblioteca e centro studi sugli ebrei in Piemonte Davide Cavaglion”, inserita nel circuito delle biblioteche civiche.


Contrada Mondovì, 20

Secondo piano senza ascensore.

Per informazioni e visite:
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